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“Watchmen”: il monologo di un possibile eroe 3/3

Da cosa deve proteggerli un eroe, da loro stessi.

Monologo iniziale di Rorschach

Diario di Rorschach. 12 ottobre 1985: carcassa di cane in un vicolo questa mattina, tracce di pneumatico sullo stomaco spappolato. Questa città ha paura di me. Io ho visto il suo  vero volto. Le strade sono lunghi rigagnoli e i rigagnoli sono pieni di sangue e quando alla fine le fogne si ricopriranno di croste, tutti i parassiti della società affogheranno. Tutto il loro sesso e i loro delitti, accumulati come sudiciume, li sommergerà fino alla cintola e tutte le puttane e tutti i politici guarderanno verso l’alto e grideranno “salvaci”… e io guarderò verso il basso e sussurrerò “no”.

Fra mescolanze di voci dissonanti il silenzio di un uomo emerge come un atto di forza, l’eroe moderno è un uomo molle schiacciato fra pilastri di merda, l’uomo ombra occasionale è l’eroe giornaliero che si sottre ad un’operosità priva di interruzioni.

In Watchman gli eroi in maschera che animano il lungo carteggio di Moore,  sono uomini che hanno abbandonato l’originale concetto di giustizia, le vecchie regole sono sostituite da un’intima morale.

Il caos è in città! La locanda del tempo alloggia lo spazio secco della mente. A chi affidarsi?

Rorschach è un’emozione rigida, l’ultimo vigilante in attività è una nevrosi, la deriva di una possibile idea di giustizia. Privo di contraddizioni divide il mondo in bianco e nero, bene e male: Rorschach è la sentenza definitiva.

Un vigilante fuori controllo, per alcuni un semplice matto da rinchiudere al più presto, l’unico ancora convinto che bene e male non possano convivere nello stesso spazio-persona: l’eminente zona grigia chiamata Terra dai confini permeabili.

Monologo iniziale di Rorschach:

Categorie:Cinema
  1. Papalino Pizzarutti Scellammare
    novembre 12, 2013 alle 11:28 PM

    A me piacciono i supereroi con il mantello… Ti tiene la schiena bella calda. Poi durante il volo ti conferisce un assetto molto più aerodinamico. Cmq, essere un eroe non è un bel mestiere e quando diventi vecchio non esiste un sistema previdenziale che ti garantisce una pensione. Questo capolavoro di film ti fa capire che tra Dei ed Eroi sono sempre gli uomini a decidere del proprio destino.

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