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Maniac, molto più di un remake

elijahwoodasfranzito

Il Maniac di Franck Khalfoun del 2012 è un rifacimento di quello diretto da William Lustig nel lontano 1980, uno dei capolavori del genere horror interpretato, scritto e co-prodotto da un meraviglioso Joe Spinelli. Nel remake come nel precedente film tutto è in bella mostra, sesso, tagli e pulsioni interiori, la soggettiva penetra sottopelle come il respiro del maniaco, malsano dall’inizio alla fine, dove Elijah Wood da vita ad uno dei più inquetanti serial killer degli ultimi anni.

Il protagonista di Maniac restaura manichini d’ogni epoca, li rimette in sesto per poi trovarne una corrispondenza in carne ed ossa nella realtà. Un doppio fatto di sangue da ricercare per le vie trafficate di ferraglia, vetrine e pedoni. Le donne in Maniac sono agili e flessuose, pronte a divenire opere d’arte da collezionare, fragili, filiformi, già in parte manichini, curiose ed avide figure a caccia di uno sguardo ammirato.

Nel corso di un dialogo Frank dirà:

Faccio foto ai manichini, cerco di riportarli in vita, alla luce.

In privato fa l’esatto contrario, tenta di riportarli in vita al buio, di assemblare la donna perfetta, pezzo dopo pezzo in un folle incastro. Frank è affascinato, tentato da un mondo schizzofrenico ed altrettanto paranoico ma dal quale non riesce a stare troppo lontano.

La donna in Maniac è arte contemplativa, orpello è protagonista per l’indecorosa suburbia.

Allo spettatore di tanto in tanto viene nascosta qualche immagine, mai un rumore, la lama penetra la carne e poi ne intacca le ossa, il sangue che ne fuoriesce appare già coaugulo, nessuno zampillo ne macchie d’ombre nere.

Frank si guarda di continuo allo specchio, il suo è un conoscersi e disconoscersi attraverso il suo doppio disturbato e disturbante.

Hai un sacco di foto di te stesso.

Trovo spesso inutile raccontare della trama, il fascino di Maniac è nei colori, nel mondo onirico, di come di nascosto c’è chi giudica e guarda il mondo.

  1. Sigismondo Von Wittenberg
    marzo 11, 2014 alle 12:22 PM

    Ricordo la pellicola di William Lustig: un capolavoro avvalorato dalla splendida interpretazione (in talune scene anche canora) di Mario Da Vinci.

    • marzo 11, 2014 alle 3:39 PM

      In effetti Zito ha la stessa capigliatura ed abbigliamento nel film.

    • Piergiorgino Carnalone
      giugno 22, 2014 alle 1:47 PM

      Stai male frà, adda murì mamma ma è bbuono sul a fa e quadri!!!

      • Piergiorgino Carnalone
        giugno 22, 2014 alle 1:48 PM

        Da Vinci intendo!

      • giugno 22, 2014 alle 4:18 PM

        Ovviamente.

  2. Totano
    marzo 12, 2014 alle 8:50 am

    Il film non l´ho visto ancora, veramente c´é anche mario da vinci nel film?

  3. marzo 12, 2014 alle 9:12 am

    Non mi pare.

  4. Shoshana Roosen
    marzo 12, 2014 alle 4:13 PM

    I used to listen a lot to Mario Da Vinci back 2 years ago when I was in college. Still love his music!

  5. Da Vinci Mario
    marzo 13, 2014 alle 9:33 am

    Buongiorno, sono Mario da Vinci.

    Pregherei di rettificare le informazioni mendaci riguardanti la mia filmografia riportate nei precedenti commenti dal Sig. Sigismondo Von Wittenberg.
    Inoltre nel post succesivo la mia capigliatura e il mio guardaroba a vengono paragonati ad uno zito. Tutto ciò è intollerabile! Per rimediare al danno arrecato alla mia immagine esigo la recensione su questo blog di una delle pellicole che mi hanno visto protagonista sul finire degli anni 70.
    Qualora ciò non avvenga nell’arco di prossimi 2 mesi, mi vedrò costretto a procedere per vie legali.

    Distinti Saluti
    MDV

    • Piergiorgino Carnalone
      giugno 22, 2014 alle 1:53 PM

      Uà Mario si Gruoss è vero Che hai dato la voce a Godzilla? L’ho capito sopratutto quando quel mostro sgrida!

  6. Totano
    marzo 13, 2014 alle 9:43 am

    Ho letto che che Alan Sorrentino fará un remake di un film di Ninì Grassia, The Motorbike.

    • Piergiorgino Carnalone
      giugno 22, 2014 alle 1:59 PM

      Uà Totano si proprio nù Purp!

      • Totano
        giugno 26, 2014 alle 2:39 PM

        atteniamo ai cimeni, che qui si parla di questo non centrano animali ittici. si crea confusione, poi uno va a vedere il film recensito e non trova neanche Mario Da Vinci e poi uno ci rimane pure male.

      • giugno 26, 2014 alle 4:25 PM

        Nemmeno nel primo film c’era Mario Da Vinci Totano, non nego una somigliaza tra i due nella capigliatura, ma la recitazione del compianto Zito è diversa dal Da Vinci nel melodramma-musicarello napoletano.

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