Home > Cinema, Recensioni > “I guardiani del destino”: la recensione

“I guardiani del destino”: la recensione

In questo suo esordio dietro la macchina da presa George Nolfi riprende una delle più intense storie d’amore viste al cinema negli ultimi anni.

Il film segue le vicende di David Norris (Matt Damon), giovane membro del congresso americano in lizza per una candidatura al senato , l’uomo suo malgrado si troverà al centro di una cospirazione orientata a cambiare il futuro del mondo. Norris sembra essere il candidato più autorevole per una rapida ascesa alla casa bianca, tutto pare già scritto, fino ad un incontro fatale con la bella e disarmante Elise Sellas (Emily Blunt), talentuosa ballerina capace di insediarsi dal primo sguardo nell’anima-mondo del giovane politico.

Il protagonista, che fino ad allora era riuscito a colmare ogni vuoto esistenziale grazie alla popolarità e l’affetto della gente, comprende di aver incontrato la persona che lo completa in ogni suo aspetto, ma che con ogni probabilità lo costringerà ad abbandonare la carriera politica distraendosi inevitabilmente da essa, a quel punto una serie di strane ed angoscianti presenze faranno di tutto per allontanare le anime affini.

I guardiani del destino” oltre la meravigliosa storia d’amore, mette al centro della narrazione l’uomo e la capacità di libero arbitrio in lotta con il destino-caso, mostrandoci un uomo che mette da parte le proprie ambizioni a prescindere dal risultato finale, inseguendo un amore che va difeso più di ogni altra cosa: una sacra passione-guida che vale un’intera esistenza.

La nota stonata del film deriva principalmente dall’assenza di pathos nelle rare sequenze d’azione presenti all’interno della pellicola.

  1. Al momento, non c'è nessun commento.
  1. No trackbacks yet.

Lascia un commento